L’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre) afferma che lo stock dei debiti commerciali da parte della Pubblica Amministrazione italiana verso i fornitori ammonta a 55,6 miliardi di euro.
Le commesse della Pubblica Amministrazione Italiana ai privati ammontano a 150 miliardi di euro all’anno e il numero delle imprese fornitrici si aggira attorno a un milione.
Tra i 27 membri dell’Ue, si legge sempre nella nota dell’Associazione, nel 2021 nessun altro Paese presenta uno score così negativo come quello italiano. In Italia l’incidenza dei debiti commerciali della PA sul Pil è stata infatti del 3,1%.
L’indicatore di Tempestività dei Pagamenti (ltp), indica il Ministero dell’Interno come quello meno ‘reattivo’: il Viminale liquida i propri fornitori con oltre due mesi di ritardo rispetto alla scadenza prevista.
Tra le amministrazioni regionali, i maggiori ritardi sono registrati in Abruzzo con 62 giorni oltre la scadenza, Basilicata con circa 40 giorni e in Campania con circa 10 giorni di ritardo.
Tra i comuni la situazione più critica è a Napoli con 228 giorni, a Lecce con 63 giorni e a Salerno con 61 giorni di ritardo rispetto alle scadenze previste.
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